5 Aprile 2017
LendEdu, un sito americano di prestiti per studenti con sede nel New Jersey , ha condotto un sondaggio (*) chiedendo a 3701 studenti del college quale fosse il social media maggiormente narcisistico; il 64% ha indicato Instagram, seguito, in ordine, da Snapchat (15%), Twitter (11%), ed, infine Facebook (10%).
Di seguito, un interessante video, spunto di riflessione su Millennials e tecnologia.
Per la “Generazione Y” dei Millennials, ovvero coloro che sono nati tra i primi anni '80 e i primi anni 2000 nel mondo occidentale, i social media non sono semplici applicazioni, ma veri e propri palcoscenici dove mostrare orogliosasmente propri "selfies" e documentare le proprie attività quotidiane; è un ossessivo sgomitare per accaparrarsi maggior popolarità, sancita da like, cuoricini e così via.
Si tratta, però, di profili che poco hanno a che fare con
la realtà; gli individui creati costituiscono un irreale alter ego proprio per alimentare l’insaziabile fame di
visibilità di questo ego; positivo o negativo, l’importante
è lasciare un segno e far parlare, o meglio, far commentare e "likare" i propri post.
Il numero di like ottenuti va di pari passo con l’umore
dell’utente, il quale spesso (68% degli intervistati) ricambia a sua volta gli apprezzamenti del pubblico. La mancanza o
insufficienza di questi like porterebbe addirittura ad eliminare un post
pubblicato, secondo il 78% del campione intervistato.
Nonostante l'abissale differenza tra la persona nella vita reale, offline, e l'individuo creato ad hoc senza difetti nè debolezze, le mancanze di attenzioni a quest'ultimo, seppur fittizio, costituiscono una ferita reale e profonda alla persona in carne ed ossa dietro allo smartphone. La vergogna è tale che piuttosto di rimanere poco popolari e poco "followed", si sceglie di fingere o ostentare la realtà in modo sempre più distorto.
Nonostante l'abissale differenza tra la persona nella vita reale, offline, e l'individuo creato ad hoc senza difetti nè debolezze, le mancanze di attenzioni a quest'ultimo, seppur fittizio, costituiscono una ferita reale e profonda alla persona in carne ed ossa dietro allo smartphone. La vergogna è tale che piuttosto di rimanere poco popolari e poco "followed", si sceglie di fingere o ostentare la realtà in modo sempre più distorto.

Concludendo, ed evitando ulteriori considerazioni, tutto ciò fa inevitabilmente riflettere, amaramente, su come, forse, siano proprio le persone vuote all'interno le più ossessionate nel decorare l'esterno.
(*)
Millennials: Instagram the Most Narcissistic Social Media Platform
https://lendedu.com/blog/millennials-instagram-narcissistic-social-media-platform/
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